martedì 2 giugno 2009

fiabe africane: IL BAMBINO D'ORO E IL BAMBINO D'ARGENTO

IL BAMBINO D'ORO E IL BAMBINO D'ARGENTO
Niame, il più potente fra i maghi del cielo, viveva in una fattoria posata sopra un bellissimo tappeto
di nuvole. Un giorno decise di prendere moglie e invitò a presentarsi le quattro fanciulle più belle
della sua tribù. Poi domandò a ciascuna:
- Che cosa faresti, per me, se io ti sposassi?
La prima, che si chiamava Acoco, dichiarò:
- Spazzerei la fattoria e governerei la tua casa.
E la seconda:
- Cucinerei ogni giorno per te le pietanze migliori.
E la terza:
- Filerei montagne di cotone e andrei tutti i giorni ad attingere l'acqua.
E la quarta:
- Io, Niame, ti darei un figlio tutto d'oro.
Naturalmente Niame scelse l'ultima e ordinò di preparare la cerimonia per le nozze. Acoco fu molto
contrariata per la scelta fatta da Niame; si rodeva di invidia e di gelosia. Seppe tuttavia nascondere
molto bene i propri sentimenti e riuscì a rimanere presso la giovane regina come dama di
compagnia.
I due sposi vivevamo felicemente e avevano già preparato la culla in attesa del bambino tutto d'oro,
quando Niame dovette partire, per visitare una sua grande fattoria. Proprio durante la sua assenza,
alla regina nacquero due gemelli: uno tutto d'oro, l'altro tutto d'argento. La perfida Acoco, non
appena li vide, prese i due bambini, li chiuse in un cestello e fuggi con essi in mezzo al bosco; poi
nascose il cestello nel tronco vuoto di un albero. Nella culla al posto dei bambini, mise due orribili
ranocchi. Quando Niame fu di ritorno, Acoco gli corse incontro:
- Affrettati, Niame! - gridò. - Vieni in casa a vedere i tuoi figli!
Niame si affrettò, ma quando vide nella culla le due brutte bestie, rimase male. Comandò che i
ranocchi fossero uccisi e la regina esiliata proprio ai confini del regno, in una capanna solitaria.
Intanto il destino volle che un cacciatore passasse vicino all'albero morto dove stava nascosto il
cestello con i due bambini dentro. L'uomo scorse un luccichio e si avvicinò.
- Che cosa è questo ?- si chiese.
- Siamo figli di Niame - risposero i bambini.
Il cacciatore raccolse il cesto, lo aprì, e restò ammirato davanti alla bellezza dei due piccoli. Era
poverissimo, ma li portò a casa sua e li allevò con amore, senza rivelare a nessuno dove li avesse
trovati.
I due bambini crescevano buoni, obbedienti e abili in tutte le cose. Quando il cacciatore aveva
bisogno di denaro, raccoglieva la polvere d'oro e d'argento che cadeva di continuo dai loro corpi e
andava in città a comperare quando gli era necessario. A poco a poco divenne un uomo molto ricco,
e sostituì la misera capanna con un ampia fattoria.
Un giorno il cacciatore venne per caso a sapere che i due bambini erano figli del re e allora, sebbene
a malincuore, decise di riportarli al padre. Giunti alla fattoria di Niame, il cacciatore chiamò il re
fuori dal recinto e gli disse:
- Vieni a vedere quali esercizi sa fare questo ragazzo d'argento!
Niame uscì e restò ammirato dell'abilità straordinaria del giovane. Intanto il ragazzo d'oro aveva
cominciato a cantare in modo meraviglioso e cantando narrava la propria storia: la promessa della
mamma, la perfidia di Acoco e la bontà del cacciatore che li aveva allevati e amati come figli.
Niame stupito e commosso abbracciò i figli, fece richiamare la regina dall'esilio e ordinò alle
schiave di pettinarla e rivestirla di abiti regali. Poi andò da Acoco, la trasformò in una gallina e la
scaraventò sulla terra. Infine lodò molto il buon cacciatore e lo rimandò a casa carico di regali.
Ancora oggi i due figli di Niame vanno a fare il bagno nel grande fiume che scendeva a cascata sulla
terra; allora un po' della loro polvere d'oro e argento arriva fino a noi e quelli che la trovano
diventano molto ricchi.

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